07.05.2020
Ambiente
L’Agenda 2030, il Covid-19 e un pianeta da salvare
Governi, istituzioni, imprese: ciascuno è chiamato a fare la propria parte

Governi, istituzioni, imprese: ciascuno è chiamato a fare la propria parte

“È l’unico piano possibile per salvare l’unico pianeta che abbiamo. Tutto quello che dovremo fare è trasformare il nostro mondo per migliorare il benessere di tutti”.

Le prime parole del video istituzionale dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile rendono efficacemente il senso della Risoluzione dell’Assemblea Generale dell’Organizzazione per le Nazioni Unite sottoscritta da tutti i 193 Paese membri dell’ONU il 25 settembre 2015. Un programma ambizioso ma irrinunciabile se l’umanità intende garantirsi un futuro.

I segnali di insostenibilità delle condizioni attuali sono del resto ormai visibili ad ogni persona nella propria esperienza quotidiana, e criticità planetarie come quella in corso per il Covid-19 ci ricordano come, al di là dell’origine di questo caso specifico, i livelli di inquinamento raggiunti di certo non favoriscono la salute pubblica e che comunque nessuno può ritenersi estraneo, perché nel mondo globalizzato un problema nato in uno sperduto mercato di animali della Cina si trasmette il giorno dopo dall’altra parte dell’emisfero terrestre. Per non parlare poi della assoluta necessità di sistemi sanitari che garantiscano a tutti il diritto alla salute, non a caso uno dei principali obiettivi fissati dall’Agenda.

Che cosa è l’Agenda 2030

L’Agenda 2030 è un preciso e articolato programma di azione che ogni nazione del mondo si è impegnata ad attuare, per l’appunto, entro l’anno 2030.

Il piano è articolato in 169 ‘target’ da raggiungere e trova schematicamente sintesi in 17 obiettivi generali che, se compiutamente attuati, costituirebbero la base per un nuovo sviluppo sostenibile del nostro pianeta. È ovviamente da sottolineare in grassetto ed evidenziatore la parola ‘sostenibile’ poiché di fatto il modello di sviluppo attuale non lo è più: né dal punto di vista ambientale che economico e sociale. Per questo una strada alternativa non esiste: dato il progressivo esaurimento delle risorse disponibili, la crescita delle diseguaglianze e i cambiamenti climatici già in atto il peggioramento delle condizioni di vita dell’umanità e del nostro pianeta sarebbero garantiti. Con tutte le conseguenze del caso.

I 17 obiettivi generali

Il processo di cambiamento del modello di sviluppo viene dunque monitorato attraverso un sistema basato su 17 Obiettivi, 169 Target e oltre 240 indicatori. Rispetto a tali parametri, ciascuno Stato viene valutato periodicamente dalle Nazioni Unite oltre che ovviamente sottoposto al giudizio delle opinioni pubbliche nazionali e internazionali.

I 17 obiettivi sono:

  1. Eliminare la povertà
  2. Sconfiggere la fame e la malnutrizione
  3. Assicurare a tutti salute e benessere
  4. Una istruzione di qualità accessibile per ogni persona
  5. Eliminare ogni forma di discriminazione verso le donne e le ragazze
  6. Assicurare ad ogni essere umano l’accesso ad acqua potabile e buoni condizioni igieniche
  7. Rendere disponibili forme di energia sostenibile ed accessibili a chiunque
  8. Diritto ad un lavoro dignitoso, per tutti, attraverso una crescita economica inclusiva e sostenibile
  9. Favorire una industrializzazione e un’innovazione equa, e infrastrutture sostenibili
  10. Ridurre le diseguaglianze all’interno di ogni singolo Paese e nei rapporti tra le Nazioni
  11. Rendere le città e le comunità luoghi sicuri, inclusivi e rispettosi dell’ambiente
  12. Produrre e consumare in modo responsabile
  13. Combattere il cambiamento climatico
  14. Utilizzare in modo sostenibile le risorse marine
  15. Utilizzare in modo sostenibile le risorse terrestri, proteggendo la biodiversità
  16. Promuovere in ciascun Paese società più pacifiche e giuste, con istituzioni stabili
  17. Rafforzare la partnership mondiale tra governi, imprese e società civile per accrescere la sostenibilità dello sviluppo.

Chi è chiamato a perseguire gli obiettivi dell’Agenda 2030

Come detto tutti i 193 paesi membri dell’ONU sono chiamati a contribuire allo sforzo di portare il mondo su un sentiero sostenibile, senza più distinzione tra Paesi sviluppati, emergenti e in via di sviluppo, anche se evidentemente le problematiche da affrontare possono essere diverse a seconda del livello di sviluppo conseguito. Ciò vuol dire che ogni Paese deve impegnarsi a definire una propria strategia di azione che consenta di raggiungere i target condivisi.

Perché gli obiettivi dell’Agenda possano concretamente essere raggiunti è necessario, all’interno di ogni Nazione, un forte coinvolgimento di tutte le componenti della società: dalle imprese al settore pubblico, dalla società civile alle istituzioni filantropiche, dalle università e centri di ricerca agli operatori dell’informazione e della cultura. L’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (Asvis) è l’organismo nato per promuovere nel nostro Paese l’attuazione dell’agenda 2030. Ad oggi conta oltre 200 aderenti tra le maggiori istituzioni e reti della società civile: associazioni, fondazioni, università, centri di ricerca.

Il ruolo delle imprese

Gli obiettivi di Agenda 2030 chiamano in causa il ruolo fondamentale delle aziende per promuovere lo sviluppo sostenibile attraverso gli investimenti posti in essere, le soluzioni sviluppate, le pratiche adottate. Non si tratta solo di decisioni che coinvolgono la dimensione etica delle imprese. Data l’inevitabilità e la velocità dei cambiamenti in corso, sempre di più l’inserimento della ‘sostenibilità’ nella mission aziendale è destinato a diventare un irrinunciabile fattore di competitività. Come ha recentemente ricordato Larry Fink, fondatore e Ceo del più grande fondo di investimento statunitense, “solo le aziende che accetteranno la sfida della sostenibilità e della trasparenza verranno premiate dal mercato e dagli investitori”.

L’impegno di Coopservice

Da diversi anni Coopservice ha intrapreso un percorso di impegno per la ricerca di soluzioni tecniche ed organizzative in grado di rispondere ad alcune delle principali sfide di sostenibilità imposte dall’Agenda. Per ciascuna delle proprie linee di business ha adottato obiettivi di sviluppo qualificati come prioritari e che impattano in particolar modo su:

  • la creazione di posti di lavoro,
  • la salute e il benessere dei propri dipendenti e delle comunità in cui opera,
  • le politiche di welfare per i soci e il personale,
  • le politiche di gestione delle risorse umane,
  • la riduzione del consumo di materie prime,
  • l’efficientamento energetico,
  • il sostegno alle comunità,
  • la prevenzione dei crimini.

Il resoconto delle azioni svolte è pubblicato ogni anno, in occasione della presentazione dei dati di bilancio, nel Report integrato del Gruppo.

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